IMPRONTA ECOLOGICA E OVESHOOT DAY 2020

IMPRONTA ECOLOGICA E OVESHOOT DAY 2020

Il concetto di Impronta Ecologica definisce il peso esercitato sul pianeta Terra dalle attività produttive, dai servizi, dallo stile di vita di una comunità/nazione. E’ un indicatore molto complesso espresso in ettari, utilizzato per valutare il consumo di risorse rispetto alla capacità della Terra di rigenerarle.

Secondo questo indicatore ci servirebbero 1.7 pianeti Terra per mantenere il livello di consumo di risorse necessario a questo modello di sviluppo. Decisamente troppo, dato che di pianeta Terra ne abbiamo uno solo!!

E’ facile intuire che questo indicatore non è omogeneo e riflette la diseguaglianza fra nord e sud del mondo: infatti ad ogni persona che consuma il triplo di ciò che gli spetta (come noi italiani) corrisponde dall’altra parte del mondo qualcuno che deve accontentarsi di un terzo, con tutte le conseguenze che questo comporta.

Comunque in sintesi ogni anno consumiamo più risorse di quelle che la Terra è in grado di rigenerare. Da questo deriva l’Overshoot Day, cioè il giorno in cui ufficialmente l’umanità ha esaurito le risorse che la Terra è in grado di rigenerare nell’arco di 365 giorni: da quel giorno in poi quindi siamo “in debito” con la Terra. E questo giorno arriva sempre prima: nel 1975 era il 1 dicembre, nel 2019 era il 29 luglio, siamo passati da 30 giorni di “debito” del 1975 a ben 155 del 2019.

Cosa è successo nel 2020

L’Overshoot Day nel 2020 è stato il 20 agosto, lo stesso del 2009, alleggerendo l’impronta ecologica di quasi il 10%. Questa sarebbe un’ottima notizia se fosse la conseguenza di politiche e scelte virtuose, ma purtroppo così non è: la riduzione dei consumi e dell’inquinamento sono stati determinati da una pandemia costata migliaia di morti. I due fattori principali responsabili di questo dato sono la riduzione della raccolta di legname e la riduzione di CO2.

Questo alleggerimento dell’impronta ecologica è solo temporaneo, non è una reale inversione di tendenza, tuttavia è la conferma di quello che molti scienziati da anni affermano e cioè che le azioni dell’uomo hanno un’influenza enorme sulla salute del pianeta, e le implicazioni positive di certi cambiamenti si manifesterebbero anche molto velocemente.

Oggi abbiamo tutte le conoscenze necessarie per approntare soluzioni che rendano più sostenibile il nostro rapporto con il pianeta:

  • Difendere la Biodiversità, è fondamentale perché essa costituisce parte integrante del nostro Capitale Naturale, dal quale noi esseri umani dipendiamo.
  • Progettare e gestire le città in un’ottica di realizzazione dei bisogni degli abitanti e non di speculazione e mercificazione del suolo
  • La decarbonizzazione dell’economia è indispensabile per ridurre la nostra impronta ecologica e per affrontare il cambiamento climatico.
  • Come viene prodotto, distribuito e consumato il cibo incide molto sull’impronta ecologica, così come la mobilità delle persone e delle merci e più in generale il nostro stile di vita. Fare acquisti in maniera consapevole e non compulsiva, privilegiare le filiere virtuose che utilizzano materie prime non inquinanti e riducono energia, imballaggi e trasporti, può essere il nostro piccolo contributo verso un cambiamento culturale indispensabile per lasciare alle future generazioni una qualche possibilità di sopravvivenza su questo pianeta.

“ Sotto la terra che calpestiamo ci sono gli occhi di sette generazioni che ci guardano, pronte a venire al mondo. Per questo i nostri passi devono essere leggeri” è quanto dicevano gli antichi Indiani d’America, un ottimo insegnamento.

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